Caldo, molto caldo...
Mi affaccio dalla finestra e do uno sguardo al mare verso nord: niente vento!
Di corsa allora, in direzione della spiaggia di San Lorenzo, la mia preferita.
Arrivato in spiaggia, appena il tempo di appendere la t-shirt sotto l'ombrellone, prendere la maschera e la fotocamera e sono già in acqua.
Fresca, limpida... con una visibilità ottima e che tra poco, con la calca dei turisti che si riverserà sul Gargano, sarà più difficile ritrovare...
Ma intanto è così.
A poche decine di metri dalla riva ecco coppie di piccole mormore e triglie che cercano tra la sabbia del fondale, piccoli granchi timidi che si nascondono al mio passaggio, Murici lenti che strisciano solitari qua e la e loro: le stelle marine!
La loro è una presenza costante su questo litorale, ma avevo letto in un articolo che quest'anno sul Gargano erano particolarmente numerose.
Beh, lo confermo.
Grandi e piccole, le si notano qua e la sul fondo sabbioso e, stando attento a non danneggiarle, eccole davanti al mio obiettivo. Che meraviglia!
Uno pensa al Gargano e magari gli vengono in mente paesaggi di mare, spiagge grandi, isole e ignora, magari, che il Gargano è di più... molto di più!
Un esempio facile di quello che può offire il Gargano si può avere mettendosi in auto e allontanandosi dalla costa.
Senza arrivare alla lussureggiante Foresta Umbra (che, per chi non lo sapesse, ha avuto il riconoscimento come sito UNESCO per le sue faggete vetuste!), ci si può fermare in una delle tante caratteristiche masserie in cui, magari, si può saggiare il contatto con la vita e i prodotti tipici.
In uno splendido pomeriggio di aprile, insieme alla mia famiglia ed un gruppo di amici, ho avuto la fortuna di passare la giornata in una masseria che non conoscevo: la valle del Cerro.
Beh, devo ammettere che sono rimasto senza parole!!!
Si arriva in questa masseria lasciando la statale interna che da Vieste va verso Mattinata.
Dopo pochi chilometri si lascia la statale e si prende un comodo sentiero asfaltato che porta alla masseria.
Una volta giunti sul posto si viene accolti da una scena bucolica stupenda: mucche libere al pascolo, piccoli gruppi di maiallini con i loro piccoli, caprette, gli immancabili gatti e cani... e uno splendido cucciolo di cinghiale!
Tutt'attorno c'è un'intensa distesa verde, una meravigliosa cornice di pini, abeti, querce e, ovviamente, cerri!
Davvero una meraviglia per l'anima.
Michele, il proprietario, è un personaggio notevole: giovane, entusiasta del proprio lavoro, della propria terra, della masseria creata dai suoi avi e con un amore smisurato verso i suoi animali.
E' una persona in gamba e, con i suoi gesti e le sue parole, sa coinvolgere piccoli e grandi nelle dimostrazioni di manifattura e creazione di scamorze e caciocavalli, nella prova di mungitura nella stalla, nel raccontare le sue esperienze legate alla masseria, ai suoi animali ed al Gargano.
La sua masseria non è propriamente un agriturismo o un ristorante, si può mangiare qui organizzando una giornata con un gruppo (come abbiamo fatto noi), dopodichè si scopre l'altra meraviglia della valle del cerro: il cibo!
Ci viene proposto ogni genere di bontà può offrire la masseria: dalle bruschette tradizionali, ai formaggi e gli affettati saporitissimi, alla pasta fresca fatta a mano, dalle polpette o la carne tenerissima, dal pan cotto alle verdure... insomma tanti prodotti e tutti ottimi.
A fine giornata, si torna a casa con la pancia piena di bontà, gli occhi pieni di bellezza ed il cuore colmo di amore!
E siamo a novembre... ed è anche sabato... i bagni in mare ormai sono terminati.
Che fare?
Le giornate ormai sono fredde ma, quando il meteo ci regala ancora mattine soleggiate, la cosa migliore da fare è prendere la macchina fotografica e uscire per godere dei panorami unici della costa Garganica.
Secondo me, pur conoscendo e apprezzando molto gli scorci del litorale nord del Gargano, dalla stupenda Peschici a Rodi ai laghi di Lesina e Varano e oltre, i panorami a cui sono più affezionato, quelli più spettacolari grazie alle pareti molto più alte della costa,con le falesie bianche e lavorate dal mare e dal tempo, sono quelli a Sud, da Vieste fino ai faraglioni di Mattinata.
Ok, allora mi sono messo in macchina e, partendo da Vieste, ho deciso di raggiungere Cala della Pergola, nei pressi del noto centro vacanze di Pugnochiuso, a circa 20 km da Vieste.
La strada, sia perché qui ci sono nato, sia per lavoro, mi è famigliare ma, nonostante tutto, non smette mai di affascinarmi.
Appena dopo il lungomare Mattei, dopo un breve tornante, si scollina e si costeggia la “baia di Portonuovo” con il suo caratteristico isolotto a poca distanza dalla spiaggia.
Si prosegue tra curve dolci tra uliveti e pinete e si arriva alla “baia di San Felice”, una piccola ma meravigliosa baia in cui è presente l’ultima spiaggia di sabbia del versante sud. Da qui in poi le spiagge saranno fatte di piccoli ciottoli colorati, che daranno all’acqua tonalità più chiare e smeraldine.
Sempre restando nella baia di San Felice, si raggiunge la vicina “Torre di San Felice”, testimonianza delle antiche torri di difesa costiere nate per contrastare le incursioni Saracene. Sotto la torre (restaurata malamente in epoca recente e in attesa di nuovo splendore) la sosta è obbligatoria per chiunque sia di passaggio da queste parti in quanto si può ammirare uno degli scorci più caratteristici e fotografati (forse il più fotografato) dell’intera costa garganica. Da qui lo sguardo si posa sul maestoso “Architiello”, un arco naturale di pietra calcarea che si tuffa in mare con la cittadina di Vieste sullo sfondo in lontananza.
Proseguendo verso sud, tra pinete sempre più fitte, si giunge alla “baia di Campi”, alla sua spiaggia di ciottoli, al suo isolotto (si, un altro!), al suo mare limpido e gli scogli bianchi. L’ingresso alla spiaggia è garantito dall’entrata del camping che la circonda (l’auto in piena stagione si è invitati a parcheggiarla fuori, lungo la strada) o da un sentiero (un po’ ripido per alcuni) laterale alla spiaggia.
Lasciando questa splendida spiaggia si prosegue imboccando la sinistra, in direzione di Pugnochiuso.
La strada ora, a causa del traffico praticamente azzerato dopo il caos estivo (chi passa da Campi e vuol proseguire per Mattinata o Foggia non devia per Pugnochiuso come ho fatto io, ma prosegue dritto bypassando questo tratto di strada) e la folta presenza di animali, principalmente cinghiali, volpi, caprioli e “vacche podoliche”, è costellata da pietre e pietroline che cadono sulla carreggiata dopo il passaggio degli animali sui versanti della collina.
Ci si sente isolati e totalmente immersi nella natura. E’ d’obbligo spegnere lo stereo e aprire i finestrini dell’auto per godere dei suoni e dei profumi della macchia mediterranea.
Dopo qualche km, si supera un sentiero che conduce alla meravigliosa spiaggia di “porto Greco”. Dalla strada però non si vede e ne parleremo un’altra volta (alcune foto sul sito sono già pubblicate).
Superata anche la bellissima (ma purtroppo privata) baia di “Pugnochiuso”, sede di un rinomato centro turistico fondato da Enrico Mattei negli anni 60 e attualmente del gruppo Marcegaglia, si giunge all’incrocio che conduce a “cala della Pegola”.
Questa piccola baia è come un gioiello prezioso, una piccola gemma di mare cristallino incastonata tra due ripide pareti di roccia ricoperte da pini marittimi.
Qui è frequente trovare pescatori che, grazie alla posizione isolata e la tranquillità, trascorrono le loro giornate.
Unica nota dolente, che mi fa male ogni volta, sono le tracce di rifiuti abbandonati da "turisti" incoscienti (io li chiamo "bestie"), che pensano bene di lasciare qui la loro spazzatura sperando forse che un miracolo la faccia magicamente sparire. La cosa, con grande difficoltà (data la distanza dal paese), viene in parte risolta dal Comune di Vieste o da generosi volontari…
Mi lascio alle spalle questi pensieri che mi innervosiscono e mi siedo sulle rocce su cui mi ero arrampicato poco prima per godere di una prospettiva della baia più elevata.
Che bello stare qui… ci resterei ancora ore… ma è quasi l’ora di pranzo e mi attendono i 20 km della strada di ritorno, non prima di fare una sosta presso la “torre dell’aglio”, che avevo superato poco prima all’andata, e da cui si gode una vista pazzesca su tutta la costa garganica.
Ne vale davvero la pena!!!
Alla fine è successo: Max Gazzé ha incontrato il gigante di calcare Pizzomunno!
La ballata scritta da Gazzé e dedicata alla leggenda di Cristalda e Pizzomunno, la storia di due amanti di Vieste separati dalle sirene, ha affascinato tutto il pubblico di Sanremo tanto da riportare sotto la luce dei riflettori nazionali uno degli scorci più belli e suggestivi di tutta la Puglia.
Ed è proprio da qui che l’artista romano ha scelto di iniziare il suo tour Alchemaya, con un concerto serale accolto dai fan sotto l'ombra di Pizzomunno.
Una giornata magica che era iniziata con la consegna, da parte del sindaco Giuseppe Nobiletti, alla presenza del Presidente della Regione EMILIANO e dall'assessore al turismo regionale CAPONE, della pergamena di cittadino onorario a Max Gazzè, per aver portato sul palco della 68esima edizione il brano che narra la leggenda di 'Cristalda e Pizzomunno', "contribuendo in modo significativo alla promozione e alla conoscenza della città di Vieste".
In questa occasione, è stata data voce anche agli autori (uno dei quali si è commosso mentre spiegava l'origine dell'ispirazione di questo testo) e il cantante si è piacevolmente intrattenuto con i numerosi presenti alla cerimonia.
La leggenda di Cristalda e Pizzomunno è al centro delle attività di valorizzazione e sviluppo di Vieste. L’amministrazione comunale e la Regione Puglia hanno deciso di attuare un piano di promozione della città del Gargano partendo proprio da quest’antica storia di mare della tradizione pugliese, diventata una canzone di grande successo.
Un brano dalla forte componente identitaria che ha incantato per la sua storia d’amore e aumentato il fascino della celebre località turistica, sullo sfondo della quale la mitologica vicenda si svolge.
Il 31 luglio si è aperta l’anteprima nazionale del mini-tour estivo Max Gazzè e Alchemaya Symphony Orchestra, progetto che dopo Vieste toccherà le Terme di Caracalla di Roma, l’Arena Sferisterio di Macerata, il Teatro Antico di Taormina e l’Arena di Verona.
Una serata magica che ha entusiasmato le migliaia di persone, tra cui numerosissimi turisti, accorse per assistere alla bellissima serata.
Enorme, in seguito, è stata la copertura mediatica riservata all'evento e a Vieste, grazie alla presenza di numerosi giornalisti e TV.
Una bellissima ricaduta, in termini di immagine, per Vieste e per tutto il turismo Garganico!
Cosa fare quando un gruppo di amici che non è mai stato sul Gargano ti viene a trovare a Vieste?
Beh, per quanto mi riguarda, non ho avito dubbi in merito: il tour delle grotte e della costa!
Fin da piccolo, periodicamente, ho amato fare questo giro in barca e oggi, quando ne ho la possibilità, lo consiglio a chi mi chiede qual'è una delle escursioni più belle che può fare sul Gargano.
Quando poi, al rientro, sento i commenti entusiasti dei turisti, capisco di aver dato il consiglio giusto.
In una giornata di sole, questa zona del Gargano da il meglio di se.
La maggior parte delle foto di quest'articolo si riferiscono al tour che abbiamo fatto il 21 maggio 2018 in una giornata un po' nuvolosa che, per questo, a causa del sole che andava e veniva, ha mostrato i colori un pò più attenuati, senza togliere nulla alla bellezza della costa.
Come si svolge il Tour?
Sul porto di Vieste (ma ci sono società che partono anche da Peschici, Mattinata e Manfredonia) ci sono le biglietterie delle varie Compagnie che propongono il Tour della costa a bordo di confortevoli e spaziose barche.
C'è chi fornisce descrizioni più dettagliate, chi offre un bicchiere di prosecco a bordo, chi si sofferma di più in determinati posti ma, più o meno, sono sono tutte simili e non si può sbagliare.
Fatto il biglietto e preso posto in barca (io consiglio il lato destro in modo da vedere meglio la costa in andata e fare foto migliori), si parte costeggiando l'isola di S. Eufemia, su cui sorge il faro di Vieste e ci si avvia in direzione Sud, verso Mattinata, incontrando vecchi Trabucchi, isolotti ricchi di flora e fauna colorata, bianche falesie altissime con alberi a picco sul mare, spiagge ampie e comode e altre raggiungibili solo dal mare, bellissime baie puntellate da rocce frastagliate nelle forme più strane, maestosi faraglioni e, naturalmente le magnifiche grotte marine del Gargano.
Ci si avvicina al magnifico "architiello" della baia di S. Felice e si rientra a Vieste dopo circa 2 ore.
In piena stagione è prevista una pausa per un bagno rinfrescante nella bellissima spiaggia di Vignanotica, tra Vieste e Mattinata.
Sicuramente è un'escursione che non lascia indifferenti: provare per credere!!!
"Siamo pellegrini... e siamo i figli tuoi!", così recita un passo di uno dei canti, forse il più conosciuto,che i devoti alla Madonna di Merino cantano durante il pellegrinaggio dalla Cattedrale di Vieste alla chiesetta di Merino, l'antica Merinum a circa 7 Km da Vieste e ormai distrutta, dova la storia vuole che si sia trovata la statua della Madonna.
Intatta dove tutto attorno era distrutto...
Al di la della storia, delle leggende, rimane il fatto che da centinaia di anni ormai, la Madonna di Merino è, per i Viestani, praticamente come una mamma.
La sua festa non è una semplice "festa".
Ce ne sono altre a Vieste: La festa di S. Antonio, la festa di San Giorgio con la corsa dei cavalli in spiaggia e la sagra della frittata... ma la festa di Santa Maria di Merino è diversa.
Già da tempo prima, quando si sta per avvicinare il giorno della festa, sui social o in giro, si vede il fermento dell'attesa dei Viestani che attendono ansiosi, di quelli che la vita o lo studio ha portato a vivere lontano o all'estero e che arriveranno a Vieste e di quelli che non ci potranno essere ma che, comunque, fanno sentire la loro presenza condividendo magari ricordi di feste passate in cui c'erano.
Insomma, a Santa Maria di Merino non si può restare indifferenti! nemmeno i tanti turisti che, complice il bel tempo che a maggio è quasi sempre presente, affollano il centro per assistere alla processione e guardare i fuochi pirotecnici, oppure per partecipare attivamente al pellegrinaggio verso Merino!
E quindi tra campane a festa, folla nella Cattedrale parata a festa per l'occasione, canti, suoni, statue e bandiere, il pellegrinaggio su strade e spiagge verso Merino (quando ero più piccolo, l'arrivo in spiaggia coincideva con il mio primo bagno in mare della stagione!), la messa in campagna, la festa si conclude col rientro dei pellegrini a sera tardi, alla luce delle fiaccole, per arrivare in centro e salutare la Madonna con i fuochi pirotecnici di fronte al mare, nella baia della Marina Piccola, ed accompagnarla finalmente nella sua casa, sul suo altare nella Cattedrale di Vieste.
Evviva Maria!!!
E' alta 14 metri, pesa circa 7 tonnellate, l'ha realizzata il famoso artista Edoardo Tresoldi ed è stata una delle installazioni artistiche più visitate d'Italia.
Con una premessa del genere non si può certo perdere l'occasione di fare una visita alla Basilica di Siponto.
Magari abbinandola ad un tour alla vicina Manfredonia di cui Siponto è frazione.
Nel Dodicesimo secolo a Siponto fu costruita una chiesa romanica, la basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto.
Di quella chiesa restano oggi praticamente solo le fondamenta, che sono vicine a una più recente chiesa medioevale.
E' su quelle antiche fondamenta che Edoardo Tresoldi, artista di 28 anni, ha terminato il progetto “Dove l’arte ricostruisce il tempo”.
Insieme a un gruppo di persone Tresoldi ha ricostruito la struttura della basilica di Siponto utilizzando 4.500 metri di rete elettrosaldata zincata: rete metallica, per capirci. La basilica di rete metallica è alta 14 metri e pesa in tutto circa sette tonnellate.
È una struttura permanente: per realizzarla ci sono voluti circa cinque mesi e il progetto, commissionato dal ministero del Turismo, è costato 900mila euro.
L'opera ha da subito suscitato enorme interesse e successo, risultando tra le opere d'arte più visitate d'Italia e aggiudicandosi diversi riconoscimenti tra cui il prestigioso "Premio Francovich 2016", stravincendo la votazione pubblica, con ben 18.025 voti!
Un grande riconoscimento per tutto il territorio Garganico, un'opera d'arte che non potete perdere.
Qui sotto una mia piccola galleria d'immagini della mia visita della settimana scorsa: buona visione!
Papy, andiamo a fare una passeggiata in Foresta Umbra?
Questa è una delle domande che mia figlia mi fa più spesso prima che la stagione estiva sposti i suoi interessi verso il mare, i tuffi e i giochi in spiaggia.
A questa richiesta io non posso che dire di si.
Andare a passeggio in Foresta Umbra è una delle cose che, fin da piccolo, mi è sempre piaciuto fare.
In Foresta Umbra ci si ritrova in un mondo incontaminato (anche se purtroppo, se ci si inoltra in alcuni sentieri, si vede che non tutti hanno lo stesso rispetto per la natura... e a queste persone auguro le peggiori sciagure!), in cui si viene a contatto con moltissime specie animali, in cui si possono ammirare panorami meravigliosi, si possono percorrere parecchi sentieri, ben segnalati e con difficoltà differenti, il tutto a pochi Km da rinomate e rumorose località balneari.
Il bello del Gargano è anche questo.
E comunque, tornando a noi, carichi di una busta della spesa piena di pane raffermo, si parte per il laghetto della Foresta Umbra, pronti a nutrire qualunque forma di essere vivente!
La neve!!!
il grido di stupore di mia figlia fa capire bene cosa significhi per noi Viestani una cascata di fiocchi di neve che scende dal cielo.
Per i Garganici delle zone interne, come ad esempio gli abitanti di Monte Sant'Angelo, San Giovanni Rotondo, Vico del Gargano, ecc., è una cosa normale avere le strade innevate in inverno.
Per chi, come noi e gli altri Garganici che abitano sulla costa, invece no.
Per noi gente di mare, la neve è un evento, una festa, un'occasione per tornare bambini e per giocare e scattare fotografie a paesaggi trasformati per un pò in panorami da fiaba.
Qui di seguito, potete ammirare Vieste ricoperta di neve in alcuni meravigliosi scatti della bravissima Francesca.
(Francesca Partisan Fotografie).
Come sempre i veri e grandi protagonisti della 65^ edizione del Carnevale di Manfredonia saranno gli originali e coloratissimi Carri Allegorici e Gruppi mascherati che travolgeranno il pubblico con i loro proverbiali colori, simpatia e manufatti di alto livello artigianale ed estetica.
Ben sette i Gruppi in concorso: Associazione la fenice – “L’isola che non c’è”, Associazione Anime del Sud – “The Circus”, Associazione Magicaboola – “Giocando si impara …anche a carnevale”, Associazione X|Y – “Sogno di Vetro”, Associazione culturale san Michele – “L’antico Egitto”, Associazione South street movement” – “The avengers”, Associazione Acli il Bracciante di Zapponeta – “The scarecrow: lo scacciapaure”.
Non potevano mancare gli Istituti scolastici Superiori: I.t.e. G.Toniolo – “Avatar”, Liceo classico-liceo scientifico “Galilei\A.Moro” – “Dracarys: i liceali infiammano il carnevale” e Liceo A. G Roncalli – “Tutto torna… Roncalli mai fuori moda”.
Tre le Associazioni dei cartapestai: “Associazione Amici del Carnevale di Manfredonia” – celebrazione degli 80 anni di Renzo Arbore, “Associazione Non Solo Arte” – celebrazione dei 90 anni di Topolino ed un terzo soggetto proveniente da fuori i confini regionali.
La Gran Parata (11 febbraio 2017) prenderà il via alle 10 (percorso Viale Aldo Moro, Piazza Marconi, Lungomare Nazario Sauro, Piazzale Ferri) con in testa le 10 bellissime Principesse del Carnevale di Manfredonia.
4 FEBBRAIO 2018. Il fiore all’occhiello del Carnevale di Manfredonia è la Parata delle Meraviglie, manifestazione unica al mondo nel suo genere. Migliaia di alunni degli Istituti Comprensivi (Scuole dell’Infanzia, Scuole Primarie, Scuole Secondarie di Primo Grado) invaderanno le strade con i loro originali e variopinti costumi e la loro sprizzante spensieratezza.
Sartorialità ed estro di docenti, mamme, zie e nonne che, instancabilmente per giorni realizzano assieme vestiti ed accessori negli spazi scolastici con ogni sorta di materiale, sono gli ingredienti segreti della “Sfilata delle Meraviglie” a cui l’Unicef anche quest’anno ha concesso il patrocinio per il suo fine pedagogico e di valorizzazione dell’infanzia. A sfilare saranno i seguenti Istituti Comprensivi: S.G. Bosco – “Il bosco incantato”, Croce Mozzillo – ” Le fiabe russe. Tra sogno e realtà”, Giordani De Sanctis – “Ze Peppe e i giocolieri”, Perotto Orsini – “Ze Peppe nell’anno del Dragone”, Ungaretti Madre T.di Calcutta -” I colori di Rio”.
La Gran Parata prenderà il via alle ore 10 (percorso Viale Aldo Moro, Piazza Marconi, Lungomare Nazario Sauro, Piazzale Ferri) .
GOLDEN NIGHT –
13 FEBBRAIO 2018. Rivivi in notturna, con il fascino di abiti e carri allegorici illuminati, la magia del Carnevale di Manfredonia. La Golden Night mette in luce l’originalità dei
coloratissimi Carri Allegorici e Gruppi mascherati. Ben sette i Gruppi in concorso: Associazione la fenice – “L’isola che non c’è”, Associazione Anime del Sud – “The Circus”, Associazione
Magicaboola – “Giocando si impara …anche a carnevale”, Associazione X|Y – “Sogno di Vetro”, Associazione culturale san Michele – “L’antico Egitto”, Associazione South street movement” – “The
avengers”, Associazione Acli il Bracciante di Zapponeta – “The scarecrow: lo scacciapaure”. Non potevano mancare gli Istituti scolastici Superiori: I.t.e. G.Toniolo – “Avatar”,
Liceo classico-liceo scientifico “Galilei\A.Moro” – “Dracarys: i liceali infiammano il carnevale” e
Liceo A. G Roncalli – “Tutto torna… Roncalli mai fuori moda”. Tre le Associazioni dei cartapestai: “Associazione Amici del Carnevale di Manfredonia” – celebrazione degli 80 anni di Renzo Arbore,
“Associazione Non Solo Arte” – celebrazione dei 90 anni di Topolino ed un terzo soggetto proveniente da fuori i confini regionali.
La Golden Night prenderà il via alle 18 (Percorso – Raduno in Viale Miramare, a partire da Via Alessandro Volta, Piazzale Ferri, Lungomare Nazario Sauro, Piazza Marconi) con in testa le 10 bellissime Principesse del Carnevale di Manfredonia.
Maggiori info: www.carnevalemanfredonia.it
Vieste, si sa, è un paese che vive soprattutto d'estate, assaltato da migliaia di turisti che la rendono viva, rumorosa e colorata.
In inverno cambia, si trasforma, si zittisce...a me piace anche così, a dir la verità.
Però, mi rendo conto che un pò di allegria non guasta!
Da un pò di anni a questa parte, però, si stanno organizzando feste, eventi, mercatini, che possono rendere le serate piacevoli ai Viestani, piccoli e grandi, e a tutti gli eventuali visitatori che possano pensare a passare una serata sul Gargano anche nella stagione fredda.
Quest'anno, in particolare, l'amministrazione comunale e varie associazioni di cittadini, hanno pensato a diverse sorprese per allietare queste feste.
Qui sotto alcuni suggerimenti: enjoy!
Silenzio, temperature piacevoli, intere spiagge a propria disposizione, ristoranti non affollati e... prezzi decisamente più bassi!
Il Gargano fuori stagione può essere una valida scelta per una vacanza piacevole, alla scoperta di borghi caratteristici, una gita sui laghi di Lesina o Varano, una passeggiata nella natura della meravigliosa foresta Umbra o semplici bagni di sole in una delle numerosissime spiagge della costa garganica.
A pranzo o a cena poi, in un ristorante tipico o su un trabucco storico (da non perdere), si può gustare un una tipica ricetta a base di pesce, approfittando del fatto che il fermo biologico della pesca è terminato ed il pesce è sicuramente freschissimo!
L'escursione alle isole Tremiti è una di quelle esperienze che non dovrebbe mancare nella lista di cose da fare per un villeggiante che sceglie di fare una vacanza sul Gargano.
Ci si imbarca da Vieste (ma anche da altri porti del Gargano) e, dopo una breve traversata (a Vieste c'è una nave che impiega un'ora e mezza e un'altra che ne impiega due), ci si ritrova in un piccolo paradiso.
Le isole Tremiti (o Diomedèe, dal greco Diomèdee, Διομήδεες) sono un arcipelago del mare Adriatico, a 22 km a nord del promontorio del Gargano e 45 km a est da Termoli (costa molisana).
Il capoluogo è San Nicola, sull'omonima isola.
Il comune fa parte del Parco Nazionale del Gargano. Dal 1989 una porzione del suo territorio costituisce la Riserva naturale marina Isole Tremiti.
Pur essendo il più piccolo e il secondo meno popoloso comune della Puglia (con meno abitanti c'è solo Celle di San Vito), è uno dei centri turistici più importanti dell'intera regione.
L'arcipelago è composto dalle isole di:
San Nicola, sede comunale, dove si trovano i principali monumenti dell'arcipelago.
San Domino, la più grande e la più abitata, sulla quale sono insediate le principali strutture turistiche.
Capraia (detta anche Caprara o Capperaia), la seconda per grandezza, disabitata.
Pianosa, un pianoro roccioso anch'esso completamente disabitato e distante una ventina di chilometri dalle altre isole.
Il Cretaccio, un grande scoglio argilloso a breve distanza da San Domino e San Nicola.
Varie sono le attività che si possono fare alle Tremiti, dalle immersioni subacquee garantite dalla presenza di vari diving center, al noleggio di gommoni per spostarsi in autonomia alla ricerca di angolini nascosti, alla visita al piccolo nucleo di San Nicola e alla millenaria abazia dalla quale si gode di una vista spettacolare sull'arcipelago.
Noi abbiamo scelto il tour guidato su barca che ci ha permesso di circumnavigare le isole, facendoci ammirare vari punti della costa, varie grotte lungo il percorso e permettendoci di fare un bagno refrigerante, nel blu assoluto e circondati da nuvole di pesci, durante la sosta sul punto in cui è sommersa una statua di Padre Pio…
Al termine del tour, ci siamo fermati sull'isola di San Domino, nell'unica spiaggia sabbiosa dell'arcipelago (cala delle arene), dove abbiamo preso un ombrellone e due lettini e ci siamo rilassati tra sole, tuffi e snorkeling, in attesa del momento del reimbarco, alle 17.30… con immensa tristezza!
Ci siamo ripromessi che, l'anno prossimo, ci fermeremo alle Tremiti almeno per una notte.
Ne vale davvero la pena!
La Trasmissione andrà in onda su Sky Uno. Lo ha reso noto Apulia Film Commision che ha
inviato una comunicazione a sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti. A Vieste nei giorni 12,13 e 14 luglio arriveranno, oltre alle voci fuori campo di Simone D'Andrea e Stefania Nali, anche i
giudici Joe Bastianich, Bruno Barbieri, Antonio Canavacciuolo e Carlo Cracco.
La registrazione del programma sarà effettuata nei giorni 12, 13 e 14 luglio e saranno
impegnate ben sessanta persone tra produzione, troupe, concorrenti e giudici. Le riprese sono previste sia sul faro, sia nelle zone adiacenti al mare, nei punti più belli e scenografici di
Vieste, oltre che lungo la costa. Impegnativo il piano di lavoro che, tra l’altro, prevede il trasferimento di cucine e altro materiale necessario via mare. Un lavoro non indifferente per
consentire la realizzazione di una delle puntate più belle, la cui realizzazione a Vieste è stata voluta direttamente dalla Endemol ed appoggiata da ApuliaFilm Commission che, com’è noto, si
occupa di promuovere il sistema dell’audiovisivo e offre supporto logistico ed operativo gratuito alle produzioni cinematografiche e televisive impegnate nella realizzazione di progetti in
Puglia.
Zagare e orchidee...
Verdi pinete a picco sul mare, i laghi, le bellissime isole Tremiti e la lussureggiante foresta Umbra che ricopre i monti...
Gabbiani in volo, volpi, cinghiali e caprioli che ti osservano curiosi nascosti tra i cespugli della macchia mediterranea...
Onde di mare verde smeraldo, grotte marine di ogni forma e grandezza e alte falesie bianchissime...
Una costa con panorami mozzafiato, completamente diversa dalle coste basse e monotone del sud della Puglia, costellata di ampie spiagge di sabbia soffice e dorata e piccole calette di ciottoli e scogli che nascondono un mare cristallino...
Barchette di pescatori, maestose torri di avvistamento come medievali sentinelle sulle colline più alte, antichi Trabucchi con le reti in equilibrio da secoli, contadini con i muli, mucche libere al pascolo ai lati delle tortuose strade boscose, suoni allegri da antichi campanili, panni stesi ai balconi e odore di ragù per le strade la domenica mattina...
Musica e spettacoli nei borghi marinari di Vieste, Peschici, Rodi, Mattinata... e il tempo che si è fermato nei centri dell'interno: Carpino, Vico, Ischitella...
Locali alla moda sulla costa, il culto di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, il santuario millenario (patrimonio UNESCO) di San Michele a Monte Sant'Angelo, centri storici e castelli di ogni tipo...
E la cucina: frutti di mare di ogni genere… zuppe e grigliate di pesce… caciocavallo podolico e ricotta… "k'lustr e mustazzùl"… orecchiette e troccoli di pasta fresca… melanzane ripiene… il pane e le focacce…la paposcia e i panzerotti…
Questo è il Gargano.
Tutto questo... e molto, molto altro.
Spettacolo, stupore, adrenalina!
Queste le emozioni che ha suscitato in me l'aver assistito alla tappa del prestigioso campionato mondiale di moto d'acqua "Aquabike World Championship 2017".
Vieste è stata la sede della seconda delle uniche due tappe in Europa di questo sport spettacolare!
Nella splendida cornice della baia di Marina Piccola, al centro del paese, si sono affrontate circa 500 persone (tra atleti e addetti dei Team) provenienti praticamente da tutto il mondo, regalando emozioni per tre giorni, a partire dal 9 giugno, alle centinaia di appassionati e curiosi che sono accorsi ad assistere dal vivo alle esibizioni e alle migliaia di spettatori che hanno seguito l'evento su Sky international e su internet (all'apertura della tappa si dice che erano 8 milioni gli spettatori collegati su Vieste in streaming da tutto il mondo!).
Non è ancora estate ma il Gargano in primavera, se possibile, riesce ad essere ancora più bello!
La natura rigogliosa, fiori dappertutto, poco affollamento sulle strade e sulle spiagge e colori meravigliosi di cielo e mare.
Cosa fare allora in un weekend primaverile da queste parti?
Un'escursione tra pinete, uliveti, boschi e varie baie nascoste può essere certamente un'idea da tenere in considerazione e il percorso natura che parte da una collina sovrastante la famosa baia di Mergoli di Mattinata che, attraverso un sentiero molto accessibile lungo circa 2,5 km, tra panorami mozzafiato e angoli boscosi, ti porta fino alla bellissima spiaggia di Vignanotica (presente tra l’altro come sfondo sulla locandina e in alcune scene dell’ultimo film Americano della Warner di prossima programmazione dedicato a Wonder Woman!) è sicuramente un'esperienza che resterà nel cuore e nella mente di chi deciderà di effettuarla!
Di seguito alcune foto della passeggiata che abbiamo effettuato il 26 maggio 2017, con la consapevolezza che, per quanto belle, le fotografie sicuramente non riescono a rendere completamente giustizia alla bellezza del posto: fidatevi!
Provare per credere!
Una meravigliosa giornata di sole ha accolto la colorata carovana del 100° Giro d'Italia, nel passaggio da Vieste verso Peschici!
Vieste è stata la sede del cosiddetto "Traguardo Volante", in cui i corridori possono usufruire di alcuni bonus utili alla corsa.
Sui due lungomare, in centro, sulle spiagge, una folla festante ed entusiasta ha fatto da cornice alla gara, ripresa da diverse decine di operatori TV di tutto il mondo.
Splendide le immagini del nostro territorio, della nostra costa e dei nostri paesi, trasmesse da Rai2 ed Eurosport durante questa dura tappa del Giro che ha visto l'epilogo a Peschici che, anche in passato (per 4 volte), ha già ospitato questa storica manifestazione sportiva.
E’ il 10 maggio… notte inoltrata…e si è appena conclusa una serata speciale, che emoziona e accomuna da secoli migliaia di Viestani.
Tra le più belle testimonianze della tradizione e del folklore Viestano, ci sono le numerose feste religiose che si svolgono durante l’arco dell’anno.
La festa, ad esempio, in onore di Sant’Antonio, oppure la festa in onore di San Giorgio, ognuna con le sue particolarità (dai dolci tipici di una, dal pane benedetto di un’altra, alla corsa dei cavalli in spiaggia di un’altra ancora) che si affiancano alla principale motivazione religiosa.
Però, tra tutte, la festa più importante, bella e sentita dai Viestani è la festa in onore di Santa Maria di Merino festeggiata, principalmente, nei giorni 8, 9 e 10 maggio e che attira ogni anno migliaia di fedeli, di turisti e di viestani, specialmente di quelli residenti magari da anni fuori città o addirittura all’estero.
L’antica statua della Madonna di Merino viene conservata durante tutto l'anno presso la Basilica Cattedrale di Vieste che, nel periodo della festa, viene riccamente addobbata.
Il rituale della festa prevede varie fasi (intronizzazione, vestizione con gli ori, novene, ecc…) che cominciano già da fine Aprile, fino ad arrivare all’8 maggio quando la Madonna è calata dal suo trono e collocata dentro la "cassa cittadina", formata da quattro pilastri ai vertici e da decorazione di pregevole fattura, tutte rivestite d’oro zecchino.
Subito dopo comincia la lunga fila della gente che, dopo ore interminabili, può finalmente avvicinarsi alla Madonna e toccarla, magari accarezzando con un fazzoletto rigorosamente bianco il ginocchio, tenendo come reliquia sacra ed anche rivolgerle una preghiera.
Purtroppo per il secolare sfregamento delle mani, il ginocchio della Vergine rischiava di sgretolarsi ma per fortuna un restauro effettuato di recente ha scongiurato il pericolo, anche se adesso è assolutamente vietato toccarlo con le mani ma solo con il fazzoletto .
Con ciò si chiude la serata ma questo è solamente l’inizio.
Il culmine viene raggiunto il giorno successivo (il 9 maggio), la vera festa. S’inizia con la Messa di prima mattina presieduta dall’arcivescovo e, una volta finita, la cassa è sollevata e trasportata fuori dalla Cattedrale, accompagnata continuamente dai canti popolari delle "donne viestane": è il momento più toccante.
Appena uscita dalla porta centrale uno sparo pirotecnico avvisa che "il lungo pellegrinaggio" verso il Santuario di Merino sta per iniziare.
La pesantissima cassa, portata dagli uomini della Congrega di S. Maria, si avvia prima per le strade del centro storico, quindi sbuca in Piazza del Fosso per percorrere il centro del paese tra due ali di folla oceanica seguita dietro dai pellegrini lodanti.
Il corteo sosta così alla prima "Pietra della Madonna", la più grande, in cui avviene il trasferimento della Madonna dalla cassa ufficiale a quella "di campagna", fatta di legno e molto più piccola, perché sta per avere inizio, dopo il consueto sparo, il pellegrinaggio di ben sette chilometri che prevede tre soste alle altrettante pietre della Madonna.
Arrivati a destinazione, passando per l’ultimo tragitto dalla spiaggia di Scialmarino, si passa alla celebrazione della Messa e quindi, dopo una doverosa sosta, si riparte per metà pomeriggio alla volta di Vieste.
Una volta ripartiti, ci si ferma quasi subito: la Madonna viene posta s’un piedistallo e rivolta verso la campagna per intercedere verso il Padre, affinché la stagione agricola sia prospera e fruttuosa, quindi una lunga marcia verso la chiesa di San Lorenzo, dominante l’omonima spiaggia sottostante, mentre fa imbrunire.
E’ il momento in cui tutti i pellegrini vengono disposti su due file con la fiaccola accesa davanti alla Madonna che, finita la Messa nella chiesetta, riprende il cammino assieme ai continui canti che non hanno mai smesso di lodare la Vergine.
A notte ormai inoltrata il "fiume di fuoco" è ormai a Vieste, alla prima pietra della Madonna, dove avviene il cambio di cassa e il trasporto del simulacro in Cattedrale.
Non prima però di ammirare i fuochi che segnano la conclusione di una lunga giornata, segnata dalla devozione per la protettrice.
La mattina successiva (e siamo al 10 maggio) l’ultima Messa in suo onore, sancisce la definitiva chiusura della festa.
Tolta dalla sua cassa viene risistemata nella sua cappella e svestita degli ori e della corona che la rendevano ancor più bella e solenne.
La festa in paese però continua con la tradizionale passeggiata serale lungo il Corso, allietata dalla musica di noti cantanti in Piazza del Fosso, per concludersi definitivamente con l’esecuzione di spettacolari fuochi pirotecnici.
Una festa meravigliosa, assolutamente da non perdere!
Che facciamo domani? Andiamo a mangiare fuori! In quale ristorante? Non in un semplice ristorante: andiamo su un trabucco!
Partendo da Vieste, ci immettiamo sulla litoranea in direzione di Peschici.
I trabucchi, antichissime e maestose macchine da pesca in legno, sono una presenza costante sulla costa garganica. Alcuni sono ormai ruderi ma per la maggior parte sono attivi e funzionanti. È
davvero una bellissima esperienza vederli in funzione.
A Peschici ce ne sono di belli e alcuni di questi, oltre a fare dimostrazioni di pesca, hanno anche un ristorante dove servono il pescato.
Noi abbiamo optato per il trabucco di Mimì, uno dei più conosciuti e frequentati (ha anche un sito internet dal quale abbiamo prenotato), specialmente da turisti stranieri in cerca di qualcosa di
davvero particolare.
Il locale è rustico, spartano, ma proprio per la sua semplicità e il posto spettacolare in cui si trova, lascia davvero stupiti.
Ieri (7 maggio) il tempo era incerto, ma il vento regalava onde alte che hanno aumentato lo stupore dei clienti del ristorante che non smettevano di fare foto tra una portata e
l'altra.
Poi il sole ha avuto la meglio e allora il piacere di trovarsi sul mare è aumentato, facendoci riposare con calma, dopo pranzo, seduti sulle panche sistemate sugli scogli, prima di ripartire
verso casa.
Non farò una recensione a questo ristorante in particolare (che comunque consiglio vivamente), il mio è un semplice consiglio che do a chiunque si trovi sul Gargano.
Mangiare o semplicemente bere un aperitivo su un trabucco storico, aspettando il tramonto sul mare (e da Peschici è spettacolare data la sua posizione più a nord rispetto a Vieste) è
un'esperienza unica, che in Puglia si può fare solo qui, assolutamente da fare almeno una volta!
Aria di Natale e di magia nel bellissimo (purtroppo, a volte, poco valorizzato e curato) centro storico di Vieste.
Moltissime le persone di ogni età accorse a vedere la bellissima rappresentazione messa in scena grazie all’impegno degli insegnanti degli istituti scolastici di Vieste, degli alunni e non, dei parroci e di tutti i parrocchiani, con la partecipazione di numerosi figuranti.
E’ stata una rappresentazione molto ben preparata (forse troppo breve per
una sola sera), in una location che ben si presta a questo genere di cose, che ha riscosso successo presso i numerosissimi cittadini accorsi a vederla, ed è stata data una bella testimonianza di
lavoro comune per il bene di Vieste.
Questo dimostra quanto possa essere attraente il nostro territorio anche al di fuori della stagione estiva e l’augurio è che tutto ciò possa continuare anche nei
prossimi anni.
Settembre è quasi al termine ma ci regala ancora bellissime giornate da passare in spiaggia.
A volte però sento il desiderio di perdermi nella natura, di passeggiare nel verde, di respirare aria fresca...
A questo punto è d'obbligo rifugiarsi nella meravigliosa Foresta Umbra, percorrere uno dei suoi meravigliosi sentieri, fermarsi ad ascoltare in silenzio il canto degli uccelli, il rumore delle foglie scosse dal vento... oppure sedersi sulla sponda del laghetto a lanciar molliche di pane ai pesci o alle tartarughe, stendere una coperta per un pic nic... o fare un salto ad ammirare i daini...
Una giornata passata in questa foresta è una giornata passata in un mondo meraviglioso ed incontaminato.
La Foresta Umbra: il cuore verde del Parco Nazionale del Gargano, una delle foreste più estese del Sud Italia, la più grande della Puglia.
E' passato il caos... è andata via la massa multiforme e multicolore di turisti da ogni parte del mondo... e finalmente riesplode la bellezza selvaggia del Gargano.
Non voglio essere frainteso, sono felice che la mia terra sia visitata ogni estate da milioni di turisti, che sia la meta principale in Puglia negli ultimi anni (dati ufficiali dell'agenzia del turismo regionale) ma i paesini del Gargano hanno bisogno di essere vissuti con più calma.
Ci sono borghi che spesso, per non prendere l'auto e ingolfarsi nel traffico, non vengono visitati. Ci sono spiaggette che, a causa dell'affollamento, non riusciamo nemmeno a guardare, ristoranti tipici in cui non riusciamo ad entrare...
Da settembre no!
Da settembre tutto è più semplice e, dato il numero minore di visitatori e di caos, si può riscoprire la bellezza di quello che avevamo tralasciato in estate.
Così ho fatto io... e le foto qui sotto sono una piccola testimonianza del fascino autunnale del Gargano.
2 giugno... ore 11:00... partenza della regata "Trofeo Gargano Mare 2016!
In una bella giornata di sole, leggermente ventosa, ha preso il via questa bella regata della durata di 4 ore.
Le vele colorate di queste belle barche meritavano delle foto... ed eccole qua!
Maggio è quasi al termine e, a livello climatico, non è stato il massimo...
Il caldo però comincia a farsi sentire, il sole è ormai sempre presente, gruppi di turisti stranieri gironzolano per il paese e anche a me è tornata la voglia di gironzolare.
Ieri ho pensato di allontanarmi un po da Vieste (pochi Km verso sud) e fare una passeggiata sulla spiaggia di Portonuovo e, magari, fare un salto fino alla baia di San Felice.
Non potevo scegliere di meglio: le spiagge sono pronte ad accogliere frotte di villeggianti e, in una bella giornata di sole come quella di ieri, i panorami che questi luoghi sanno offrire, sono meravigliosi!
Prenderà il via a maggio (dal 5 all’8) la prima edizione del “Vieste Triathlon Camp”, un evento unico nel suo genere in tutta la Puglia.
Il triathlon è una disciplina che unisce nuoto, ciclismo e corsa e quale territorio migliore può prestarsi da scenario se non il Gargano? Con la scoperta di luoghi sempre nuovi, paesaggi incantevoli e la natura che offre un'esperienza completa tra mente e corpo.
Questa prima edizione di “Vieste Triathlon Camp” organizzata dalla ASD Multisport Vieste, in collaborazione con Foggia Triathlon e Gargano Eventi, si svolgerà sotto la direzione
tecnica dei coach Cristiano Furore (Foggia Triathlon), Fabio Leoni (Meridiana Triathlon Taranto) e Vito Marzulli della Green Hill. Tra gli ospiti anche il campione pugliese di triathlon
Michele Insalata ed il nutrizionista sportivo Dott. Atanasio De Meo.
Insieme ai tecnici FITRI si faranno allenamenti pianificati tra le bellissime coste viestane e i sentieri unici del Parco Nazionale del Gargano. Vieste, infatti, si presta
benissimo al triathlon, riuscendo in pochi chilometri ad unire mare e bellissimi percorsi immersi nel verde del Parco Nazionale del Gargano. La Foresta Umbra, il mare cristallino e il clima
temperato rendono questo territorio perfetto per praticare nuoto, corsa e ciclismo e per passare un weekend in equilibrio tra sport, vacanza e natura.
Visita il sito, www.viestetriathloncamp.it e scopri il programma completo!
La costa italiana può vantare le più belle spiagge del mondo, cale e insenature straordinarie, baie solitarie e lunghi tratti di sabbia finissima sui quali godersi al meglio la bella stagione.
Ci sono spiagge esotiche e posti incredibili nel mondo, ma il mare in Italia resta sempre la scelta migliore per una vacanza speciale.
Soprattutto se siete amanti della natura e in estate volete crogiolarvi su una lunghissima spiaggia bianca, o rocce a picco su un mare cristallino, per regalarvi una tintarella invidiabile.
Sabbia bianchissima, baie, insenature e calette, Skyscanner ha selezionato le 10 spiagge italiane più belle per il 2016:
1. Cala Corsara, Sardegna
2. Baia di Erchie, Campania
3. Spiaggia di Cala Biriola, Sardegna
4. Scala dei Turchi, Sicilia
5. Spiaggia La Fontelina, Campania
6. Baia delle Zagare, Puglia
7. Capo Coda Cavallo, Sardegna
8. Spiaggia di Cavoli, Toscana
9. San Vito Lo Capo, Sicilia
10. Spiaggia di Scilla, Calabria
Il dossier di candidatura delle Faggete vetuste europee è stato ufficialmente presentato all’Unesco dopo la sottoscrizione a Parigi da parte di tutti gli ambasciatori Unesco in rappresentanza degli stati membri .
Per l’Italia a firmare c’era Vincenza Lomonaco,rappresentante permanente d’Italia presso l’UNESCO dal 2013.
In ballo c’è il processo di realizzazione della rete europea delle foreste vetuste di faggio come patrimonio naturale dell’Umanità “Beech Forests – Joint Heritage of Europe” in cui rientrano anche le faggete della Foresta Umbra, polmone verde del Parco Nazionale del Gargano.
I faggi della Foresta Umbra, per la qualità del clima, riescono a vivere fino a 300 anni quando l’età media di quest’albero di solito non supera la soglia dei 200. Un dato fornito dai ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia (DAFNE) dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, che hanno studiato anche l’ecosistema boschivo del Parco nazionale del Gargano.
Dopo il grande successo dell’estate 2015, con i calciatori che hanno indossato negli anni 90 la maglia della loro nazionale, torna a Vieste il Beach Soccer con il torneo Mondiale edizione 2016!
Il torneo si terrà dal 4 al 7 agosto presso la “Vieste Beach Arena” del Lido Cristalda, sul Lungomare Europa, dove l’anno scorso la squadra dell’Italia ha vinto la fase finale del campionato mondiale di beach soccer battendo l’Argentina per 7 a 6. Terzo posto per il Canada dopo il 4 a 0 al Brasile.
Il torneo di Vieste della scorsa edizione è stato trasmesso da Sky Sport che, con le sue trasmissioni, ha cotribuito a mettere in risalto anche le bellezze del Gargano e, in particolare, di Vieste.